Vi segnaliamo l’interessante articolo del nostro socio – Gregorio Cosentino – sul tema della cartella clinica elettronica.

Non c’è struttura sanitaria ospedaliera che non si sia dovuta confrontare – o si dovrà confrontare –  con la necessità di garantire l’interoperabilità tra i suoi diversi sistemi applicativi dipartimentali, spesso realizzati nel corso degli anni con l’ausilio di diversi fornitori e l’utilizzo di soluzioni proprietarie.

Come ha evidenziato Pier Angelo Sottile, Presidente della Commissione UNINFO d’Informatica Medica, nel suo contributo al mio recente libro sulla sanità digitale, “L’aumento del numero degli episodi di cura distribuiti sul territorio fra ospedali e presidi diversi aggrava la già esistente frammentazione dei processi e dei dati clinici che spesso fanno capo a sistemi informativi isolati e incompatibili, scarsamente integrati tra loro, con il rischio di non raggiungere la sinergia necessaria fra le diverse attività assistenziali. Questa frammentazione porta conseguenze sia per la salute del paziente che per il Servizio Sanitario (in termini di costi aggiuntivi), a causa di indisponibilità o ritardi nell’ottenere informazioni e per la ripetizione di attività, esami ed accertamenti già effettuati“.

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